1. La rete dei Centri funzionali svolge l’attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza integrando la modellistica meteorologica ed idrologica disponibile con strumenti tecnologici avanzati come la Rete radar nazionale, le immagini satellitari, i dati quantitativi dei sensori diffusi sul territorio nazionale (per esempio i pluviometri per misurare l’effettiva quantità di pioggia a terra, gli idrometri per monitorare il livello dei fiumi, gli anemometri per la velocità del vento etc.) e altre informazioni di carattere più qualitativo (come l’osservazione diretta in seguito a un sopralluogo).
In Emilia Romagna il centro funzionale è rappresentato dal Servizio Idro-Meteo Clima di ARPA
2. Per quanto riguarda gli effetti al suolo, queste informazioni vengono suddivise per aree territoriali omogenee Per la gestione delle emergenze di Protezione Civile il territorio regionale è stato suddiviso in 8 macroaree omogenee. Il territorio di Monterenzio è inserito nella macroarea
C- bacini montani, dal Senio al Samoggia (bacino del Reno
3. In base alle previsioni e all’attività di monitoraggio e sorveglianza, la rete dei Centri funzionali valuta gli scenari di rischio previsti per ogni Zona di allerta. La valutazione si basa sul confronto tra i fenomeni previsti ed una serie di soglie di riferimento. Le soglie non sono altro che un sistema di valori (per esempio i millimetri di pioggia attesi in un determinato periodo di tempo) che, in base alle specificità di ogni zona di allerta, consentono di prefigurare le possibili conseguenze sul territorio e il relativo impatto sulla popolazione. La pericolosità per persone o cose di queste possibili conseguenze viene espressa dal livello di criticità, che può articolarsi in criticità ordinaria, moderata ed elevata. Vale la pena notare che lo stesso fenomeno meteo previsto può corrispondere a livelli di criticità differenti a seconda della Zona di allerta interessata. Per fare un esempio, alla previsione di precipitazioni intense su una zona a rischio frane o inondazioni corrisponderà un livello di criticità elevata, mentre non è detto che questo accada in una zona non interessata dallo stesso tipo di rischio.
4. In seguito alle valutazioni di criticità emesse dalla Rete dei Centri funzionali (nello specifico, la valutazione è effettuata dai Centri funzionali decentrati, quando attivati o presenti, e solo in caso contrario dal Centro Funzionale centrale) è compito della Regione far corrispondere a un livello di criticità previsto un adeguato livello di allerta.
Lìvviso meteo viene inviato all’Agenzia di protezione Civile Regionale che elabora dati e può emanare L’allerta di protezione Civile
L’allerta di protezione civile prevede:
v Fase di attenzione 1
v Fase di attenzione 2
v Preallarme
v Allarme
Le allerta di protezione civile oltre che su supporto cartaceo sono inviate a mezzo Pec certificata con il sistema Arterapec.
- Ogni tipologia di allerta prevede diversi livelli di risposta :
- Le fasi di attenzione (1 e 2) sono finalizzata alla preparazione del sistema di protezione civile, con gradualità e intensità diverse
- Le fasi di allarme e preallarme vengono attivate nell’imminenza o in corso dell’evento, quando, con gradualità crescente deve essere informata e messa in sicurezza la popolazione del territorio.